TRE ANNI PER UN CHILO DI COCAINA
Giudiziaria La sostanza stupefacente rinvenuta sotto il sedile di un'auto
Rischiava dagli otto ai venti anni di reclusione ma se l'è cavata con una mite condanna a 3 anni e 4 mesi il 34enne albanese S.S. agli onori della cronache nel marzo del 2009 per essere stato trovato in possesso del quantitativo record di un chilo di cocaina purissima. Il giovane straniero (assistito e difeso dall'avvocato Fabrizio De Silvestri) gravitava nel Reatino e nella Bassa Sabina effettuando sempre consistenti approvvigionamenti di sostanze stupefacenti ma era soprattutto il mercato romano che andava a rifornire. E proprio questo è stato il nodo centrale su cui si è focalizzata la difesa dell'avvocato De Silvestri e che ha portato a far derubricare dal capo d'incolpazione l'aggravante «dell'ingente quantitativo» facendo riferimento ad una sentenza della Cassazione che ipotizza l'aggravante dell'ingente quantità se legata a una saturazione del mercato della droga, circostanza contestata dal difensore De Silvestri in riferimento al vastissimo mercato capitolino. Il giovane albanese – lo ricordiamo – era stato fermato dagli agenti della Polizia Stradale nell'ambito di uno specifico servizio preventivo di controllo del territorio. Il suo atteggiamento e il suo modo di fare alla vista della Polstrada avevano insospettito i poliziotti che, effettuando un controllo più approfondito, rinvennero un chilogrammo di cocaina ben nascosta sotto il sedile anteriore sinistro dell'auto. Droga probabilmente destinata a prendere la strada della Capitale. Sull'uomo pendeva la pesante accusa di detenzione a fini di spaccio con l'aggravante dell'ingente quantitativo.
Il pubblico ministero Lucia De Santis aveva sollecitato una condanna a 4 anni e la confisca del mezzo mentre la sentenza del giudice Alessandro Arturi ha disposto una condanna a 3 anni e 4 mesi e la restituzione dell'auto. La difesa è pronta a ricorrere in appello per ottenere un'ulteriore diminuzione della pena.

